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Durante i primi anni di vita un bambino ha una “mente assorbente”

Le testimonianze della giovane pedagogista Elena Massarelli 2°


“Musica sono i suoni che ci circondano che ci avvolgono nella nostra quotidianità” affermava John Cage. La musica, quindi, è un insieme organizzato di suoni,che ci accompagna durante la quotidianità e più in generale durante

l’intero arco della nostra esistenza. Infatti, con musica si intende non soltanto il suono prodotto da uno strumento musicale o dalla voce ma comprende tutti quei suoni e rumori che sono presenti nello spazio circostante ad un individuo. Tramite essa è possibile esprimere e comunicare qualcosa all'altro, perciò può essere considerata una forma di linguaggio. Alcuni studi affermano che già nell'antichità gli esseri umani (come l’uomo di Neanderthal), ancora prima di parlare, comunicavano attraverso la musica, in particolare attraverso il canto e le vocalizzazioni. Da ciò emerge che l’uomo dell’antichità può essere paragonato ad un neonato moderno, che non ha ancora la laringe ben sviluppata, la quale gli permetterà, successivamente, di parlare. (nota 103 Alice Mado Proverbio). Ad oggi molte ricerche mostrano che la musica è parte di noi esseri umani e soprattutto evidenziano gli effetti che essa ha nei confronti dello sviluppo di un bambino. Quest’ultimo già nella vita intrauterina vive delle esperienze sonore che provengono sia dall'interno - dal corpo materno- sia dall'esterno. Tali esperienze lasceranno il segno anche dopo la nascita, grazie alla memoria prenatale, per esempio, il nascituro riuscirà a riconoscere le voci delle figure di riferimento. Durante i primi anni di vita un bambino ha una “mente assorbente” dice Maria Montessori, pertanto, un ambiente ricco di stimoli può essere un buon gradino di lancio per il suo futuro, anche nell'ambito musicale.

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