Dalla teoria alla pratica – le testimonianze della giovane pedagogista Elena Massarelli 1°
“Sono cresciuta con la convinzione che la musica fa star bene..”
Qualche giorno fa, mentre stavo lavorando all'asilo nido, ho deciso di mettere un po’ di musica classica ai bambini durante l’ora della merenda. Ero con i bambini più piccoli, i più grandi della sezione hanno un anno e mezzo e sono in cinque.
Già alle prime note una bambina ha iniziato a ballare guardandomi e sorridendo. E spesso, durante la merenda sorridevano e muovevano le manine e le braccia. Questi momenti, che ritengo preziosi, mi emozionano dal momento in cui ho deciso di approfondire lo studio dell’educazione musicale.
Mi chiamo Elena sono un’educatrice specializzata nella fascia d’età 0-3 e pedagogista (mi sono laureata un anno fa), ho studiato presso l’Università di Firenze, un luogo che per me è stato una fucina di esperienze e bellissime conoscenze.
Mentre studiavo all'università mi chiedevo come si potesse intraprendere un percorso musicale sin dalla prima infanzia, poiché sostengo che la musica è una preziosa compagna di vita, grazie anche alla mia esperienza in tale ambito.
La musica mi accompagna da quando avevo otto anni: mi ha catturata a scuola, quando frequentavo la terza elementare, arrivò una maestra ad insegnarci a suonare il flauto dolce. Da quel momento lì, decisi di iniziare a studiare il flauto traverso per poi suonare nella banda del mio paese per molti anni, approfondendo successivamente il clarinetto. Durante il percorso scolastico la musica mi ha sempre accompagnata, anche al liceo socio pedagogico. Già all'epoca decisi di scrivere la tesina per la maturità sulla musicoterapia. L’ambiente in cui sono cresciuta è stato ricco di musicalità tra la banda, le canzoni degli scout, i tamburi della rievocazione storica del mio paese, questo mi ha permesso di continuare a sceglierlo di approfondirlo per esempio con i primi concerti da adolescente, i festival e l’intreccio della musica tradizionale con la danza. Sono un’appassionata di danze del sud: taranta, tammurriata. Sono cresciuta con la convinzione che la musica fa star bene le persone, permette di ascoltare le proprie emozioni e di condividerle con l’altro. Così ho deciso di studiare sempre di più questo argomento intrecciandolo con l’interesse verso l’educazione e la pedagogia.
Nella tesi di laurea triennale decisi di occuparmi delle esplorazioni sonore nella prima infanzia, mentre per quella magistrale del processo di apprendimento della musica nei ragazzi con dislessia. Durante i vari approfondimenti ho scoperto che grazie alla musica si può lavorare per supportare e migliorare in futuro eventuali forme di dislessia durante l’età della scuola dell’infanzia e proprio in quest’occasione ho conosciuto il metodo ANTANTES. Ho avuto l’occasione di partecipare ad attività di esplorazioni sonora per la prima infanzia presso il Centro Studi Musica e Arte di Firenze, dove vi è predisposta una ludoteca musicale. Si tratta di uno spazio realizzato con l’intento di far divertire i bambini (della fascia d’età 0-6) e i propri genitori o figure di riferimento attraverso la musica, concentrandosi principalmente sull'ascolto dei suoni, il silenzio ed il movimento in rapporto alle emozioni e alle relazioni che si instaurano tra coetanei e tra bambino e adulto. Questo spazio per me è stato molto formativo!
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